Monday, October 13, 2008

Dopo quasi dieci anni dallo scioglimento, i Dorian Gray ritornano con l'album "Forse il sole ci odia".

Dal prossimo 23 ottobre sarà disponibile nei negozi di dischi l'album di Dorian Gray"Forse il sole ci odia”. Il progetto promosso dalla Coconino Press /Audioglobe, vede oltre altre cd anche un libro a colori comprendente 34 pagine illustrato da Igort. Questa è la seconda uscita di una serie che intende narrare storie attraverso l’incontro di musica e immagini , infatti, ricordiamo che la collana è stata inaugurata da “Casinò” di Igort & Los Ciceros. “Forse il sole ci odia” coincide invece, con il ritorno discografico, dopo undici anni, di un nome storico dell’underground italiano, i cagliaritani Dorian Gray. Un ritorno che guarda avanti, aprendo nuovi orizzonti e restituendo una band rinnovata, la cui musica si è fatta più notturna e atmosferica senza perdere la spinta immaginifica di dischi come “Matamoros” e “Veleno della mente”. Il nuovo lavoro discografico comprende dieci brani che si muovono tra colori notturni e filastrocche sussurrate, orecchiabilità pop e riverberi noir, epica ed essenzialità, chitarre twanging e ritmi in punta di spazzole, con ospiti importanti come Giovanni Ferrario e Giorgio Canali, quest'ultimo ha prodotto le tracce vocali di quattro brani e suonato il basso in "Non Esiste". Il progetto Dorian Gray si materializza sul finire degli anni ’80. Una miscela di decadentismo, insofferenza per l’autorità, esalazioni notturne e allergia al conformismo crea le basi per il sound originario della band che nel 1989 debutta sul palco di Arezzo Wave. Nel settembre del 1992 il gruppo viene scelto per rappresentare l’Italia all’Expo di Pechino, ed è la prima esibizione di una band europea nel Celeste Impero. Al rientro in Italia Angelo Carrara, discografico di Battiato e Ligabue, dopo aver assistito ad un concerto milanese offre ai Dorian Grey il primo contratto discografico, e a fine anno esce “Shamano”, debutto ben accolto dalla stampa seguiti da otto mesi intensi tra concerti per l’Italia ed apparizioni televisive.Dopo molteplici cambiamenti, la band, si stabilizza come quintetto attorno alla figura del vocalist Davide Catinari, mentre il passaparola e l’intensità dei concerti fanno crescere il pubblico. Con il 1995 arrivano il nono posto nel rock poll annuale di Rockerilla e il secondo album, “Matamoros”, una sorta di concept sul senso del limite entusiasticamente recensito dalla stampa nazionale. Tra le esibizioni, il concerto all’Europop di Freiburg: la stampa tedesca sottolinea per la prima volta certe atmosfere di stampo doorsiano. In quello stesso anno il gruppo si esibisce nella trasmissione televisiva “Segnali di Fumo” di Videomusic. Con l’accrescersi di tensioni interne nate dagli ininterrotti concerti, l’atto finale di questa prima fase si consuma sotto la produzione di Paul Chain, chitarrista dei Death SS ed estimatore della band, che con il gruppo ormai ridotto a quartetto inventa il sound potente, ruvido e appassionato di “Veleno della mente”, uscito, ancora una volta con ottime recensioni, nella primavera del '97 per la Flying Records. Dopo alcuni importanti show, il gruppo si sfalda, chiudendo una carriera decennale con un ultimo concerto al Binario Zero di Milano nella primavera del dell'anno successivo. I brani mai pubblicati, registrati poco prima dello scioglimento, in vista di un ipotetico quarto album, con la produzione di Paolo Favati dei Pankow, illustrano l’avvicinamento a una sorta di “melodia iterativa industriale” che avrebbe dovuto costituire il background di un nuovo percorso artistico. L’ultima apparizione di Davide Catinari e Luca Buccoli come Dorian Gray è sul palcoscenico di Aulla nel 1999, dove il frontman riceve il premio Lunezia come migliore giovane autore scelto da Fernanda Pivano, presidente della giuria critica, per un il testo di “Spleen”, canzone contenuta nell'album “Veleno della mente”, ispirata ad Allen Ginsberg. In quella occasione i Dorian Gray, in trio con voce, chitarre e pianoforte, eseguono una versione de “La canzone dell’amore perduto” di De Andrè che suscita l’entusiasmo di Dori Ghezzi. Nell’ottobre 2005 esce "Tempi supplementari", raccolta di outtakes, demo e rarità e tre anni dopo, a quasi 10 anni di distanza dallo scioglimento, i Dorian Gray ritornano con “Forse il sole ci odia”. L'attuale formazione della band vede: Davide Catinari, voce, rumore bianco e acustica, Samuele Dessì, chitarre, programming e vocals, Nico Meloni alle chitarre, Jacopo Vannini, synth e backing vocals, Antonio Manzari al basso e Mario Marino alla batteria.
Lucia Vagliviello

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