La Piccola Orchestra La Viola in concerto presenta il suo ultimo lavoro "Arovà"
L'album Arovà è un patrimonio di narrazione, cultura,suoni, tradizioni e novità.
E' iniziato il 6 settembre il tour di concerti di presentazione del disco "Arovà" della Piccola orchestra la viola al Festival Terre in Moto svoltosi in provincia di Isernia a Frosolone. Il tour dopo le ultime tappe vedrà la Piccola Orchestra la Viola esibirsi il 14 settembre a Toffia (Rieti) , il 17 invece ad Isernia e il 19 dello stesso mese, sempre in occasione del Festival Terre in Moto, sarà la volta della tappa partenopea al Palazzo Mondragone. Ultima tappa di presentazione del disco della Piccola Orchestra la Viola, in programma è per il 21 settembre al Festival Lithos che si terrà a Scalinata Convento Cappuccini, Ferla (Siracusa). “Arovà” (in dialetto “dove va”), riassume le sensazioni, le emozioni e le esperienze che da oltre 10 anni animano la "Piccola Orchestra La Viola", segnando il percorso del gruppo. Proprio per questo hanno preso parte alle registrazioni del disco moltissimi ospiti, tutti uniti all’ensemble da un legame precedente dovuto in maggior luogo a collaborazioni live. Tra questi spiccano Daniele Sepe, Peppe Barra, Riccardo Tesi, Mohsen Kasirossafar, Lino Cannavacciuolo, Piero Ricci, Massimo Carrano, Maria Rosaria Omaggio e il Quartetto Flegreo. Il disco, prodotto e diretto da Antonella Costanzo (voce solista) e Alessandro Parente (direttore e compositore) , vuole mettere in risalto tutti quegli aspetti dimenticati, o poco conosciuti della tradizione. Troppo spesso si confonde la musica popolare con la danza, lo svago o il divertimento, tralasciando invece quello che la musica ha rappresentato per “generazioni antiche” che hanno toccato la tragedia della guerra, della povertà, dell’emigrazione. I brani contenuti nel disco, di ispirazione popolare certo, ma con uno sguardo attento al futuro, all’innovazione musicale, alla sperimentazione, sono per la maggior parte composizioni originali del direttore Alessandro Parente. Al centro del progetto ci sono la voce mediterranea e passionale di Antonella Costanzo, la sezione ricchissima di organetti, capitanati dal solista Alessandro D’Alessandro e la ricca sezione ritmica composta da percussioni, basso e batteria. Per quel che concerne l'album "Arovà", in distribuzione nelle librerie del circuito Feltrinelli e il Libraccio, punti vendita della catena Ricordi Mediastores e Melbookstore e presso i negozi di dischi , è dà sottolineare che dal “respiro mediterraneo” di “Regina Solianu”, dove gli organetti si intrecciano con lo zarb di Mohsen Kasirossafar ed il sax sopranino di Daniele Sepe, si procede con “Begliuverè” una delicata e struggente ninna nanna cantata da Antonella Costanzo. Non mancano i ritmi dispari di “Scharema”, dove gli organetti ed il basson (organetto basso) sposano il violino elettrico di Lino Cannavacciuolo e le percussioni di Massimo Carrano per poi passare alla canzone che ci porta dentro la cultura di un piccolo paese, dove non poteva certo mancare la banda musicale così come si evince nel brano " Piccola viola". Nel brano “Bakunsaso”, vertiginosa tarantella moderna, ricca di incastri percussivi e ritmici, condita con l’assolo dell’organettista pistoiese Riccardo Tesi, nell'album si potrà ascoltare “Il Viaggio di Ivano”, una canzone dedicata ad un giovane amico scomparso, aperta dalla voce recitante di Maria Rosaria Omaggio, e proseguita dal canto della Costanzo, impreziosita dalle perle dei flauti e del sax tenore di Sepe. Poi, da “Oi zia cosa” , unico brano preso dalla tradizione, una filastrocca in cui si accostano “coraggiosamente” i suoni caotici di un mercato a quelli “sacri” di un coro polifonico, a “Voglio restare”, tema accattivante sviluppato dall’organetto di Alessandro Parente; da “Siente ‘sta voce” canzone in cui ritroviamo il suono aggressivo del sassofono alla Barbieri di Sepe, a “Bogaiat su fogu”, strumentale in cui tradizione e modernità si sposano più di tutti, dove l’organetto è accompagnato da un binomio tipico della musica cameristica formato dagli archi del Quartetto Flegreo e dal flauto, “amalgamati” dalla sezione ritmica della Polv, composta da Daniele Chiantese (batteria) e Mario Mazzenga (basso); da “Il Giardino della Pietra Fiorita”, testo recitato dalla voce evocativa di Peppe Barra, a “Natale Internazionale - Mainarde”, ultimo brano del disco, eseguito con la zampogna dallo stesso autore Piero Ricci, che accompagnato da una morbida sezione di organetti, fa scivolare il disco verso il finale fino a svanire. Il tutto accomunato dal tema della nostalgia… perchè in fondo la nostalgia non rimane un sentimento sterile solo se aiuta a ricordare, a fare del passato un patrimonio di narrazione e di cultura, anche musicale. Antonella Costanzo (voce, percussioni), Alessandro Parente (direttore), Alessandro D’Alessandro (organetto solista), Elisa Di Bello, Giuseppe Di Bello, Silvia Di Bello, Gianfranco Onairda, Laerte Scotti, Francesca Villani, Rosalba Punzo, Stefania Pisanò, Matteo Mattoni (organetti), Giacomo Nardone (organetto, bassoon), Valentina Lauri, Maria Sole La Torre (percussioni), Daniele Chiantese (cocktail drum, batteria) e Mario Mazzenga (basso, contrabbasso) sono loro i componenti della Piccola Orchestra La Viola che calamiteranno l'attenzione durante lo svolgimento delle singole interpretazioni sui palchi che li ospiteranno e l'udito di tutti gli appassionati che ascolteranno la loro ultima fatica ovunque si troveranno attraverso il loro cd.
Lucia VaglivielloTratto dalla rivista Lapilli del 12/09/08
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